La struttura del mercato coperto di Teramo, nella essenzialità formale, ha un fascino particolare.
La facciata principale è su una “piazza lineare” esito del “Piano piano di risanamento igienico edilizio del quartiere di Santa Maria a Bitetto” del 1939.
L’edificio, per decenni, è stato il frequentatissimo mercato delle frutta e verdura delle città e ancora oggi, pur con manifesta sofferenza, ne conserva parzialmente la funzione iniziale.
È, in pianta, un rettangolo di 24 x 41 metri. Articolato su tre livelli, con una spazialità incredibile tra il primo ed il secondo: qui una doppia altezza diventa un volume interno degno dei più noti ex edifici industriali italiani.
La libertà della pianta permette un facile inserimento di attività artistiche di ogni tipo (musica, pittura, scultura, moda, danza, ecc.) con bar e ristoranti, conservando anche, al suo interno, il mercato mattutino della verdura (un domani in connessione con lo storico convento sede del liceo musicale Braga).
Si pensa ad un grande contenitore del pensiero e del cibo, un luogo speciale nella ricostruzione, post-sisma, dell’anima teramana dopo la distruzione.