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VILLA COMUNALE – riqualificazione – Teramo 2014

La Villa comunale di Teramo è un importante bene culturale e come tale si è affrontato il progetto di riqualificazione.

La Villa  ha avuto un ruolo significativo nel disegno della città; conserva, in parte,  la memoria del precedente, ricchissimo, impianto arboreo formatosi quando i luoghi erano orto botanico.

Dalle ricerche, in Archivio di Stato di Teramo e presso la Biblioteca provinciale M. Defico, sono emersi materiali molto interessanti che disegnano una immagine della Villa carica di forme e memorie che ancora resistito nonostante le  trasformazioni e le riduzioni.

Nel passaggio da orto botanico a parco urbano i luoghi sono profondamente trasformati (http://it.wikipedia.org/wiki/Teramo#Verde_urbano_e_parchi_cittadini

http://it.wikipedia.org/wiki/Ernesto_Narcisi) .

Nel disegno sottostante si sovrappone l’impianto dell’orto botanico con quello del parco urbano.

La Villa comunale è un luogo speciale per i teramani di tutte le generazioni. Sicuramente lo è stato per quelli delle passate:  forse l’unico luogo per poter passeggiare in libertà, tra pensieri e sentimenti –  dove luci ed odori della città mutano filtrati dagli alberi e dalla presenza dell’acqua.

Nel 1915, il Comune di Teramo decise di procedere alla realizzazione della “serra dei fiori” all’interno del perimetro della Villa. Per contenere le spese si deliberò di costruire usando materiali, di proprietà comunale, che da tempo giacevano in deposito. Blocchi erratici romani per il basamento e due modanature classiche con ovoli furono incastonate nella muratura esterna. Per il recinto metallico si recuperò la bella balaustra della fontana delle Grasselle, conservata dopo la demolizione (1900 circa). Con questi elementi si realizzò la serra dei fiori. La serra fu poi, parzialmente, demolita in occasione della costruzione della scuola elementare adiacente .

*Le cartografie storiche qui visibili, oggetto di rielaborazioni grafiche, provengono dall’Archivio di Stato di Teramo (Archivio storico Comune Teramo); le immagini fotografiche storiche sono conservate negli archivi della Biblioteca provinciale M. Delfico di Teramo*

Nel rispetto della storicità dei luoghi nel  progetto convivono volontà filologiche e scelte tecnologiche non invasive. Oltre al restauro delle vecchie murature è stato potenziato l’anello d’irrigazione e installati alcuni lampioni. La Villa comunale chiude al tramonto,  ovviamente i lampioni inseriti non sono per illuminare il parco, ma per segnare una rassicurante presenza. La Villa comunale è ora dotata anche di Wi-Fi.

Dallo studio delle  immagini storiche si percepisce il parco urbano come opera continua del fare sapiente dei giardinieri comunali: ad esempio il prato e la strada erano contigui senza elementi di separazione – ed allo stesso modo si è proceduto oggi con l’opera di riqualificazione. Anche i tronchi delle potature erano utilizzati per realizzare elementi tecnici  in modo “naturalistico”:  nel fotomontaggio sottostante il ponticello in legno con il vecchio parapetto.

 

Il “recinto” è elemento essenziale del parco urbano ottocentesco.

 

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