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Teramo 2003. Quattro zone marginali interne

S’individuano qui quattro aree urbane che per posizione e storia sono intimamente connesse al tessuto cittadino. Alcune come la due e la tre fanno totalmente parte della città murata.

La città aveva all’interno delle mura zone marginali non costruite: orti nei quali si costruì solo successivamente. Le aree due e tre pur essendo, al contrario, delle grandi concrezioni edilizie si trovano nello stesso status di marginalità che gli antichi orti urbani. Il ripetersi di medesime dinamiche storico-urbanistiche, fatte le ovvie differenze, è di per sé molto interessante.

Le quattro aree per forma, dimensione e posizione sono strategiche ad un grande progetto urbano di rilancio della città.

Ovviamente sarà necessario aprire un dibattito cittadino per la definizione funzionale dei luoghi in questione. Aree come l’ex fornace hanno ovviamente una vocazione residenziale (anche speciale) mista a piccole attività produttive non rumorose. Per le aree numero due e tre occorrerà definire un ruolo cultural-ricreativo alla scala del territorio provinciale, tale da innescare dinamiche anche produttive legate al loisir.

L’area numero quattro deve diventare luogo di scambio intermodale tra la viabilità su ferro e quella su gomma (pubblica e privata).

1. ex fornace della Cona

2. campo sportivo + ex G.I.L. + ex ospedale + ex liceo linguistico

3. ex ospedale psichiatrico

4. stazione ferroviaria


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